Culture della sostenibilità n. 19, primo semestre 2017

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Alfabetizzazione, apprendimento, arte
Il divario culturale delle aree rurali fragili

Nell’affrontare la questione culturale nelle aree fragili il termine divario è chiaramente provocatorio: se, da un lato, infatti, la cultura è difficilmente misurabile attraverso una scala, dall’altra le gerarchie e le differenze del sapere esistono e influenzano le relazioni tra le persone e tra i territori.

Pur rifuggendo quindi gli estremi opposti dell’arretratezza culturale e del compiacimento folkloristico, non possiamo prescindere dal considerare le varie graduatorie del sapere convenzionale che si esprimono nell’istruzione, nella formazione permanente e nel trasferimento tecnologico: sono queste, infatti, attività ordinabili in scale di valutazione e che permettono una comparazione che tenga conto della dimensione territoriale. In questo contesto si salva l’arte che, più difficilmente, viene catturata dall’industria culturale o da istituzioni educative centralistiche. Anche l’immenso patrimonio della conoscenza tacita elude le gerarchie del prestigio culturale, ma la sua esistenza è continuamente minacciata di estinzione o fraintendimenti.

Nel caso delle aree fragili, il campo da esplorare è vasto, variegato e presenta anche qualche insidia, che va dall’idea che la cultura sia il prisma attraverso il quale ogni cosa acquista senso, fino all’estremo opposto, ovvero all’affermazione che abbia un rango culturale anche la più banale delle manifestazioni ludiche. Infine, nella definizione del concetto di cultura e delle sue diverse fattispecie intervengono molteplici tradizioni disciplinari, ognuna con un proprio linguaggio e bagaglio teorico, che rendono ancor più sfuggenti i confini del nostro oggetto di analisi.

Sommario

Scuola, arte, cultura. Esiste un divario per le aree rurali fragili italiane? Chiara Zanetti, Daniela Luisi, Giorgio Osti e Giovanni Carrosio leggi

Il sapore dell’innovazione tra mitologia delle competenze e metafisica dei diritti Sandra Chistolini abstract

La scuola degli Elfi e la scuola del paese: il villaggio ecologico come potenziale contrasto alla fragilità Angela Genova abstract

Per una scuola di pastorizia suburbana dell’Agro Romano Simona Messina, Michele Nori, Francesco Spada abstract

Scuola a distanza: soluzione per l’apprendimento permanente nelle aree marginali Lia Zunino abstract

Da un teatro povero a una “comunità ricca”. Forme di resilienza in un borgo del sud della Toscana Fabio Berti abstract

FOGLIaTERRA Antonella De Nisco, Elena Iori abstract

La casa degli artisti a Sant’Anna del Furlo: quando l’arte solleva da terra Angela Genova, Elvio Moretti abstract

Ritorno alla terra in un’area interna: la formazione alla sostenibilità nel processo di resignificazione del rurale Carlotta Ebbreo, Federico Coppola abstract

Valsaviore. Differenziali di potere tra il mondo sociale urbano e quello montano. Un’indagine sociologica sullo spopolamento delle Alpi italiane Marco Alioni abstract

Turismo esperienziale in aree rurali: studio di casi nel Piemonte meridionale Enrico Ercole abstract

Vaghe Stelle, una ricerca fatta con i piedi come processo catalizzatore di reti di rigenerazione territoriale e turismo sostenibile. Da cinque anni in cammino tra prealpi vicentine e aree appenniniche interne Mirco Corato, Pierangelo Miola abstract

Il rifiuto come risorsa di inclusività. La differenziata porta a porta a Scampia-Napoli Fabio Corsiero, Anna Maria Zaccaria abstract

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